Cambiano gli assegni familiari: contributo per tutte le famiglie fino a 200
euro al mese sulla base del reddito Isee
14 Marzo 2017 - Un unico assegno, semplice e certo. Che vada a tutte le famiglie con figli a carico, indipendentemente dalla condizione lavorativa dei genitori,
che sarà più grande per i primi anni di vita del bambino, per poi ridursi
progressivamente fino ai 26 anni, fino alla presunta indipendenza economica.
LA
NOVITA’ – È la
novità che sta preparando la commissione Finanze del Senato, riprendendo dopo
diversi mesi l’esame di un disegno di legge delega che riscrive le detrazioni
e gli assegni familiari traducendoli
in un unico strumento universale, progressivo oltre una certa soglia Isee e che
va a scomparire per le famiglie più abbienti. Il voto è previsto la
prossima settimana, ma resta il nodo coperture, visto che la proposta aggiunge
2 miliardi (4 a regime) ai 19 che oggi si spendono per i vari assegni familiari
che sarebbero riassorbiti dal nuovo strumento.
ASSEGNO FINO A 26 ANNI – La delega, spiega il relatore del provvedimento Moscardelli, punta a dare a tutti un “sostegno a tutte le famiglie che hanno figli, a prescindere dalla tipologia di lavoro dei genitori” e ipotizza di accompagnare i figli “fino alla loro presunta autonomia”, con un sistema di “decalage”: fino ai 3 anni l’assegno sarebbe più cospicuo, per ridursi tra i 3 e i 18 ed essere ulteriormente limato fino ai 26 anni. Le diverse proposte sono state presentate già a partire dal 2014 e la commissione, dopo un lungo lavoro, è arrivata a scegliere il Lepri come testo base.
L’IMPORTO DELL’ASSEGNO – Secondo le prime stime, sembra che questo strumento possa garantire un contributo pari a 200 euro al mese per ogni figlio fino ai 3 anni di età, 150€ fino ai 18 anni e 100€ per i successivi 8 anni.
REDDITO ISEE – Si prevede che il governo, entro tre mesi dall’ok del Parlamento alla delega, riconosca “un’unica misura universalistica per ciascun figlio a carico”, abolendo i vari assegni per il nucleo familiare e legando il nuovo beneficio all’Isee. Fino a 30mila euro di soglia Isee l’assegno sarebbe uguale per tutti per poi andare a calare nella fascia tra 30 e 50mila euro di soglia Isee.
INCAPIENTI – Il testo prevede anche l’innalzamento della soglia di 5mila euro per ogni ulteriore figlio a carico e per gli incapienti prevede esplicitamente che “il beneficio sia riconosciuto in denaro”, in modo da superare l’esclusione dalle detrazioni fiscali.
ASSEGNO FINO A 26 ANNI – La delega, spiega il relatore del provvedimento Moscardelli, punta a dare a tutti un “sostegno a tutte le famiglie che hanno figli, a prescindere dalla tipologia di lavoro dei genitori” e ipotizza di accompagnare i figli “fino alla loro presunta autonomia”, con un sistema di “decalage”: fino ai 3 anni l’assegno sarebbe più cospicuo, per ridursi tra i 3 e i 18 ed essere ulteriormente limato fino ai 26 anni. Le diverse proposte sono state presentate già a partire dal 2014 e la commissione, dopo un lungo lavoro, è arrivata a scegliere il Lepri come testo base.
L’IMPORTO DELL’ASSEGNO – Secondo le prime stime, sembra che questo strumento possa garantire un contributo pari a 200 euro al mese per ogni figlio fino ai 3 anni di età, 150€ fino ai 18 anni e 100€ per i successivi 8 anni.
REDDITO ISEE – Si prevede che il governo, entro tre mesi dall’ok del Parlamento alla delega, riconosca “un’unica misura universalistica per ciascun figlio a carico”, abolendo i vari assegni per il nucleo familiare e legando il nuovo beneficio all’Isee. Fino a 30mila euro di soglia Isee l’assegno sarebbe uguale per tutti per poi andare a calare nella fascia tra 30 e 50mila euro di soglia Isee.
INCAPIENTI – Il testo prevede anche l’innalzamento della soglia di 5mila euro per ogni ulteriore figlio a carico e per gli incapienti prevede esplicitamente che “il beneficio sia riconosciuto in denaro”, in modo da superare l’esclusione dalle detrazioni fiscali.
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