Approvati con la Legge di stabilità e il Decreto Milleproroghe
Lavoro: ecco i provvedimenti del Governo per il 2014
Oltre 5 miliardi con la Legge di stabilità 2014, altri 700 milioni dal Decreto “Milleproroghe”: il 2013 per il Governo Letta si chiude nel segno del lavoro. L'esecutivo ha messo in campo alcune nuove misure per tentare di arginare la difficile situazione dell'occupazione ed ha rifinanziato alcuni dei provvedimenti già adottati con il cosiddetto “Decreto del fare” di agosto 2013.
I DETTAGLI
Tra i provvedimenti approvati nella Legge di stabilità 2014 c'è il taglio del cuneo fiscale, richiesto a gran voce da sindacati e associazioni datoriali (e contenuto anche nell'appello per il lavoro di Lavoratorio.it, clicca QUI per leggerlo): si tratta di un aumento delle detrazioni per il lavoro dipedente per i redditi compresi tra 8 e 55 mila euro, ma l'ammontare dell'aumento è piuttosto esiguo, si andrà da un massimo di 200 euro annui fino a pochi spiccioli per i redditi più alti. Il vero nodo è trovare le risorse per finanziare un taglio più consistente. La legge di stabilità ha poi messo sul piatto 55 milioni (spalmati però sul triennio 2014-2016), con delega a un decreto del Ministro del lavoro, per sperimentare nuove forme di politiche attive per il lavoro, quindi ricollocazione professionale. Ai limiti dell'incostituzionale invece la norma sugli esodati: per trovare i 950 milioni necessari il Governo ha pensato bene di aumentare i contributi Inps agli autonomi. C'è infine, il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, in attesa che l'Aspi prevista dalla Legge Fornero sia ridefinita.
I 700 milioni di euro destinati al lavoro nell'ambito del Decreto “Milleproroghe” sono stati invece così ripartiti: 50 milioni copriranno la decontribuzione dell'occupazione giovanile, 200 milioni dovrebbero interessare donne e lavoratori maturi, mentre 350 saranno destinati ad interventi a sostegno della ricollocazione dei disoccupati soprattutto in uscita dalla Pubblica Amministrazione.
ULTERIORI INFORMAZIONI
Per ulteriori dettagli è possibile consultare il comunicato ufficiale della Presidenza del Consiglio dello scorso 31 dicembre, cliccando QUI.
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