mercoledì 12 ottobre 2011

Confindustria: la facoltà che da più sbocchi lavorativi è quella di chimica

Confindustria: la facoltà che da più sbocchi lavorativi è quella di chimica             di Valentina Vacca
Secondo una recente indagine svolta da Confindustria, la facoltà universitaria che garantirebbe più possibilità di lavorare dopo la laurea sarebbe quella di Chimica. Non per niente, la 18esima giornata nazionale Orientagiovani di Confindustria si intitolerà "Tutti pazzi per la chimica"
Tremila ragazzi immatricolati, contro i mille di qualche anno fa; tra quelli che conseguono la laurea circa il 90% trova lavoro attinente a ciò che ha studiato a meno di tre anni dal conseguimento del titolo: sono questi i dati molto positivi che emergono dai dossier elaborati da Assolombarda e Federchimica in occasione della 18esima giornata nazionaleOrientagiovani di Confindustria, che avrà luogo l'11 ottobre 2011 presso l'Hangar Bicocca di Milano.
Inoltre, il 95% dei laureati in chimica riesce ad avere un contratto a tempo indeterminato entro tempi molto brevi perchè, come dice Cesare Puccioni, presidente di Federchimica:<< le persone che lavorano in questo settore non sono intercambiabili e

  occorrono professionalità specifiche con un livello più elevato della media>>. Altro dato non trascurabile è che l'importo medio degli stipendi dei laureati in ambito chimico è nettamente superiore rispetto a quello previsto dagli altri settori.
Anche i termini per avere una pensione sono molto più sicuri per chi lavora in ambito chimico, questo grazie alla presenza di un fondo di previdenza integrativa con un altissimo numero di iscritti (circa 4 su 5). Tuttavia, nonostante questi ottimi presupposti, soltanto uno studente italiano su due ha frequentato nella sua vita un corso di chimica, anche se bisogna sottolineare come la preparazione dei ragazzi italiani in ambito scientifico è solo di poco inferiore rispetto a quella dei ragazzi stranieri.Visti questi dati, Confindustria afferma che:<<bisognerebbe orientare meglio i ragazzi su percorsi di studio concretamente spendibili nel mercato del lavoro, e quindi indirizzare risorse verso gli istituti tecnici e le facoltà tecnico scientifiche>>.
La scienza quindi ripaga: dopo l'ambito della green economy, settore in forte espansione, si afferma anche quello chimico, e si punta di più verso corsi che permettano di lavorare e di avere meno giovani laureati disoccupati.
http://www.studenti.it/universita/orientamento/confindustria-la-facolta-che-da-piu-sbocchi-lavorativi-e-quella-di-chimica.php

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